lunedì 28 novembre 2011

4' Mezza dei 6 Comuni

Dopo una pausa di alcuni giorni dovuta ad una settimana piena di impegni lavorativi torno al mio blog per aggiornare brevemente la situazione sperando in futuro di essere un pò più continuo ed avere almeno una cadenza settimanale. Ormai è passato un pò di tempo e sarò anacronistico ma voglio ritornare per un attimo alla mezza dei 6 comuni e alla bella giornata che l'ha caratterizzata. Dopo l'edizione bagnatissima dello scorso anno, domenica ci siamo trovati in una giornata con temperatura ideale. Si è corso con un bel sole ed una temperatura intorno ai 10°. Quarta edizione della gara di casa che partendo da Villaverla passa per i comuni di Malo e Marano Vic. per concludersi a Thiene, la mia città. Per me è una gara che mi rimane sempre nel cuore anche se per la verità avrei preferito fosse una maratona come accadde alla prima edizione del 2008. Collaudata l'organizzazione ben diretta da Giorgio Marchesano che penso si possa dichiarare soddisfatto di aver visto al traguardo 578 atleti più i soliti abusivi che pur di non spendere i 10 euro dell'iscrizione si intrufolano nel percorso sfruttando pure i ristori e il banchetto finale offerto. La gara è stata vinta da Enrico Vivian con il tempo di 1h14'09" davanti a Confessa e Boukatta. La Fulminea ha dato prova di grande attaccamento alla manifestazione con 40 presenze (ma eravamo anche di più....); il migliore è stato indubbiamente Maurizio Ammirata in 1h17'55" giunto felicemente 12'esimo al traguardo e autore del suo nuovo PB in mezza su un percorso per niente facile caratterizzato da una lieve ma costante salita (complimenti Mao, un vero Fulmine). Secondo il debuttante Michele Stefani in 1h19'02", ragazzo molto promettente che prossimamante darà grandi soddisfazioni a tutti noi della Fulminea. Terzo sono arrivato io appena dietro a Michele in 1h19'07", primo di categoria MM40 e soddisfatto dopo le ultime fatiche sostenute. Via via tutti gli altri, da non dimenticare le prestazioni di Edoardo in 1h22'31", Manea in 1h24'12", Zanze in 1h25'38" (PB), Busin 1h27'59" (PB) praticamente insieme ad Alvin, poi il Bress un pò dileguato alle prese con il suo nuovo stile di corsa qualunquemente running come dice lui:-) Bravi tutti dai!!! Il dopo gara come sempre è stato degno di nota con grande festa al bar Buzzolan che ha causato un pò di mal di testa per la mattina seguente. La settimana appena passata è stata di mantenimento, ho sempre corso tranquillamente cercando di recuperare il più possibile. La stagione di gare non è ancora finita e prima del meritato riposo di fine anno mi aspetta un'altra fatica: voglio arrivare al traguardo delle 42 maratone sempre sotto le 3 ore nel mio 42 esimo anno di età e questo avverrà alla maratona di Reggio Emilia con il pettorale numero 42. Appuntamento quindi tra 2 settimane a Reggio, ma ci sentiamo prima, promesso!!! Buona settimana a tutti

lunedì 14 novembre 2011

New York, sempre la numero uno!

46.795 arrivati su 47.438 partenti la dicono tutta: la New York City Marathon è la 42 km più popolare al mondo, ed anche la più bella (quello lo aggiungo io). Sono dati indiscutibili anche se qualcuno obietterà che è solo moda. Io dico invece che è semplicemente la migliore, in una città stupenda dove tutti si raccolgono intorno alla loro maratona! Come tutte le cosa avrà anche qualche difetto, come ad esempio un prezzo di iscrizione troppo alto, ma i suoi pregi e i lati positivi sono di gran lunga più numerosi. Ho corso diverse maratone in giro per il mondo però non ne ho mai trovata una di così coinvolgente, neanche Berlino che pure mi piace tantissimo è così calda e magica. Parigi o Roma tanto per citarne un paio sono belle ma non hanno lo stesso carisma. A NY la maratona è una festa per tutta la città, una festa che dura una settimana e termina solo alcuni giorni dopo la corsa. Nei giorni precedenti alla gara in giro per le strade non si vedono altro che persone con ai piedi scarpe da running e nei giorni successivi se ne vedono tantissime con la medaglia al collo che si salutano e si scambiano cordialmente i complimenti. Quest'anno la correvo per la terza volta. Pensando di ricordarmi bene il percorso, sono partito forte ma non fortissimo. Il primo chilometro e mezzo è piuttosto duro con la salita sul ponte di Verazzano. La partenza è ancor più difficile perchè si parte a freddo senza un adeguato riscaldamento e per di più è difficile avviarsi a ritmo lento dato che allo sparo del cannone più che dei runners le persone sembrano degli indemoniati. Non si può partire piano. Ho avuto il piacere di passare la mezzora antecedente la partenza assieme a Giorgio Calcaterra, famoso anche negli USA, che per godersi lo spettacolo ha voluto partire in mezzo ai corridori normali come me. Avrebbe potuto tranquillamente partire in griglia con i sub-elite o meglio ancora con i top-runner, ne avrebbe avuto tutto il diritto. Mi diceva che sarebbe partito un pò cauto ma qualche centinaia di metri dopo lo sparo non lo vedevo più davanti a me (chiuderà 27' assoluto 3' italiano in 2h27'19"). Probabilmente sono stato io a partire troppo piano, 4'14" al primo 1000 correndo al massimo nella rampa in salita del ponte. Nel secondo chilometro ho recuperato facilmente il gap con un buon 3'35" per poi assestarmi in quelli successivi su un ritmo di 3'45-50", almeno per i primi 15 km. I saliscendi del Brooklyn non permettevano di tenere un ritmo regolarissimo e ben presto ho capito che sarebbe stata dura come le altre volte finire senza cali. Già dopo il 15° km le gambe hanno iniziato ad indurirsi e faticavo più del normale a stare sul ritmo previsto. Strada facendo pensavo nervosamente tra me e me che neanche quest'anno avrei potuto godermi un pò lo spettacolo del pubblico a bordo strada. Cercavo di risparmiare le energie guardando poco il cronometro e facendo pochi calcoli. Dai piani iniziali prevedevo di arrivare alla mezza abbastanza integro in 1h20-21' e di gestire poi al massimo le energie nella seconda parte per chiudere al massimo in 2h43-44'. Il passaggio alla mezza è stato di 1h21'05" ma mi sentivo veramente già troppo stanco. Scavalcare il Pulaski Bridge che introduce nel Queens è stata una rogna e oltrepassare il Queensboro Bridge al 25 km quasi un calvario ma stringendo i denti ho tenuto con un parziale di 19'49" dal 20 al 25 km. La discesa dal ponte e l'arrivo a Manhattan è stata una ventata di energia, sulla First Avenue (lunga 6 km) il tifo è stato fantastico e per i primi 5 km con pendenza favorevole mi sentivo molto rinvigorito, il parziale di 19'21" non è stato male. Ma è durato poco, dopo il 30 km la fatica si è fatta sentire ed il ritmo è calato sensibilmente, non riuscivo più a correre sotto ai 4' al km e spesso e volentieri superavo i 4'10". Stava arrivando il momento più difficile, l'ingresso nel Bronx con il passaggio nel Willis Bridge, lo ha decretato. Non vedevo l'ora di arrivare anche se mi dispiaceva non potermi godere lo spettacolo che per tanti mesi avevo atteso. Il ritorno a Manhattan con il passaggio sul Madison Bridge, di cui mi ero dimenticato l'esistenza forse per la stanchezza, non mi ha fatto gustare in pieno come avrei voluto gli ultimi chilometri. Il miglio 23 (a 4'07" al km) e 24 (a 4'22" al km) rasenti a Central Park sulla Fifth Avenue sono stati i più duri della gara, sarà stato anche perchè arrivavano verso la fine ma a me sono sembrati in salita dura ed era proprio così perchè per curiosità sono andato a rivedermeli il giorno dopo e la salita specialmente alla fine era proprio ripida. Le ultime due miglia all'interno di Central Park, un vero spettacolo in questo periodo dell'anno con tutti i colori dell'autunno. Per quanto possibile ho cercato di godermeli e nei suoi saliscendi ho dato tutto quello che avevo. All'uscita del parco su Central Park South ho alzato lo sguardo sulla magnifica Columbus Circle circondata di gente che immetteva nuovamente nel parco per l'ultimo chilometro che ho cercato di onorare correndo al massimo e al limite dei crampi. Ho chiuso la maratona in 2h46'46" al 302esimo posto in classifica leggermente più lento delle mie aspettative ma pur sempre qualche secondo prima di due anni fa (Foto di Sara al 26° miglio). Tutto sommato sono contento anche se per la verità e per tutto quello che mi ero allenato dentro di me speravo in qualcosa di meglio. Sarà per il prossimo anno, la sfida è già lanciata!!!
LA FOTO IN ALTO E' STATA SCATTATA DA ROBERTO MANDELLI E TRATTA DAL SITO PODISTI.NET CHE RINGRAZIO.

mercoledì 2 novembre 2011

Tutto pronto per New York

Il mese di Ottobre è volato via veloce. Dal punto di vista podistico è stato un mese all'insegna della preparazione alla maratona di NY, obiettivo clou dell'anno. Io lo considero l'obiettivo clou anche se so già che il tempo che posso valere attualmente in una corsa così impegnativa (NY è dura) non può essere il migliore della mia stagione e inoltre non credo di essere in forma come nei mesi di marzo-aprile. Non potrò certo ambire ad un under 2h40' come già accaduto almeno 2 volte all'inizio di quest'anno. Non ce la feci nemmeno nel 2007 quando ero certamente più forte di adesso, o nel 2009 quando la mia forma era paragonabile a quella di oggi e feci un 2h46' in gran sofferenza. Sarebbe quindi bello e realistico tentare di ottenere una prestazione a metà tra queste due, allora potrei tranquillamente dichiararmi soddisfatto. L'obiettivo va posto sicuramente in un under 2h46'52", al di sopra del quale alla luce di tutti gli allenamenti svolti ultimamante rimarrei con l'amaro in bocca. Ma ce la farò? Bisogna tenere conto di alcuni aspetti: la NYC marathon è una corsa tosta, oltre ad essere la più sognata da ogni podista è anche la più rognosa, forse solo Boston che non ho ancora corso è più difficile. Il percorso è caratterizzato da continui saliscendi (specialmente nella seconda parte) e ci sono diversi ponti da superare, solo nel primo chilometro e mezzo in salita nel ponte di Verazzano c'è un dislivello di 50 metri da superare. Ci sono poi altri ponti difficili come quello del Queensboro al 26 km che immette a Manhattan e c'è poi la First Avenue dove si trovano continue montagne russe per finire in Central Park con i suoi famosi saliscendi. Il dislivello totale viene stimato in circa 500 metri e le gambe, almeno le mie ma ho visto anche quelle di moltissimi altri, ne risentono molto. I giorni successivi alla corsa è quasi impossibile camminare normalmente e in giro per la città è facile riconoscere quelli che hanno partecipato alla maratona. La preparazione come detto è andata bene. Dopo la maratona di Berlino mi sono rimboccato le maniche e nel mese di Ottobre ci ho dato dentro a manetta correndo 30 giorni su 31 per un totale di 520 km, anche più di quelli preventivati (sempre esagerato:-)). Ho svolto qualche buon allenamento di qualità, 2 volte un 3x4000, qualche buon progressivo, allenamenti collinari e tre lunghi da 25, 30 e 42 km. L'ultimo lungo è stato appunto quello di domenica 23 Ottobre a Lubiana dove ho corso una maratona senza mai andare in eccessiva difficoltà in 2h45', il percorso era abbastanza scorrevole e favorevole a buone prestazioni ( il primo classificato in 2h08' e i primi 10 tutti sotto alle 2h12'). La settimana scorsa è stata di scarico con corse di 15-18 km sempre a ritmi abbordabili e si è chiusa domenica alla gara del Bress con 10 km a 3'45"/km con le gambe che mi facevano male. L'ultima settimana sarà di puro scarico, lunedì e martedì ho fatto 15 km lenti in leggera progressione, stasera penso di farne 13 di cui 7-8 a ritmo gara, domani altri 12 lenti. Venerdì e sabato riposo. New York aspettaci stiamo arrivando!!!

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