martedì 1 dicembre 2015

1° 30 delle Piccole Dolomiti & 8° Mezza dei 6 Comuni

Thiene - Corso Garibaldi
Domenica si è disputata l'ottava edizione della Mezza Maratona dei 6 Comuni, una delle corse alle quali probabilmente sono più affezionato perchè si svolge nelle strade che frequento quotidianamente e attraversa i paesi in cui vivo. L'idea è nata nel 2008 da Giorgio Marchesano (e il suo staff) affiancando una maratona ad una mezza, maratona che purtroppo ha avuto vita breve in quanto l'anno seguente un paio di amministrazioni comunali su sei hanno pensato che in un periodo di crisi finanziaria tirare fuori qualche migliaio di euro per appoggiare quattro corridori della domenica era una cosa che si poteva evitare. Risultato: i comuni sono rimasti in quattro e lo spazio per ospitare una 42 km e forse anche le energie per organizzarla sono venuti meno; a quel punto tutti gli sforzi si sono concentrati sul tenere in vita almeno la gara dei 21 km. I comuni superstiti sono quelli di Thiene, Villaverla, Marano e Malo, i quali nei vari anni a rotazione si sono scambiati partenze e arrivi, in modo da rendere contenti, o scontenti, un pò tutti. Per la verità gli arrivi ci sono stati solo a Malo e a Thiene, probabilmente perchè gli altri comuni non avevano spazi a sufficienza o più semplicemente non erano interessati a sopportare le scocciature del dopo gara (ristori, docce, premiazioni, chiusura traffico e via dicendo). Personalmente, abitando a Thiene, ho sempre apprezzato l'arrivo in Piazza Chilesotti nel centro della città, che data la sua ampiezza è molto predisposta ad accogliere un buon numero di persone, poi Corso Garibaldi è proprio adatto alla passerella finale che da un giusto risalto ad un podista al culmine della sua fatica, sempre che a qualcuno interessi qualcosa. La zona dell'alto vicentino fino alle pendici delle montagne è caratterizzata da un territorio più o meno pianeggiante, per essere precisi sarebbe meglio dire un piano inclinato di circa l'1-2% che inizia da Vicenza e finisce ai piedi delle montagne. Ottenere un tracciato perfettamente piatto come desidererebbero la maggior parte dei corridori, molti dei quali intenti nel cercare il loro best time è parecchio complicato. Considerando questo e cercando di mediare un pò i dislivelli e la fatica, l'arrivo ideale di una mezza maratona sarebbe da porre a Malo, il paese che ha la quota media (116 metri slm) rispetto a quella di tutti i quattro comuni, con partenza da Marano o Thiene e transitando per Villaverla nel punto più basso. Anche se il centro di Thiene a mio avviso è molto più bello e dispone di più ampi spazi. In tutti gli anni che ho corso questa gara, ovvero in tutte le edizioni tranne quella del 2012 e quella del 2008 dove ho disputato l'unica edizione della maratona, sarà per le mie caratteristiche di corridore che non ama i tratti in salita (anche lievi) sarà per altri motivi, non sono mai riuscito a correre nei livelli delle mie migliori prestazioni. Probabilmente è una mia pecca ma ho sempre faticato molto e sono sempre stato su tempi superiori di 3/5 minuti rispetto al personale. D'altra parte però correre sulle strade di casa ha sempre compensato la leggera delusione. Detto questo passiamo all'edizione 2015, l'edizione delle grandi novità, infatti a fianco della classica mezza maratona è stata inserita un'inedita corsa di 30 km: "La 30 km delle Piccole Dolomiti". Ovviamente essendo un podista che si adatta di più alle lunghe distanze ho deciso senza esitazione di iscrivermi alla 30 km, senza neanche avere visto il percorso, anche perchè all'atto dell'iscrizione nel sito e altrove non vi era alcuna sua traccia, si sentivano solo voci che parlavano di una partenza da Villaverla (75 metri) con arrivo a Schio (220 metri) come poi è stato. Alla partenza di Villaverla in una fredda giornata di sole si sono radunati quasi 850 corridori divisi nelle due lunghezze di gara, un buon successo secondo me con 598 arrivati alla mezza e 226 alla 30 km, ma facilmente migliorabile se solo si iniziasse a promuovere la gara con qualche mese di anticipo. Il percorso proseguiva unito per 14 chilometri fino all'uscita di Marano per poi dividersi con i partecipanti della mezza che proseguivano dritto verso Schio e quelli della 30 km che svoltavano a sinistra verso Malo. La mia corsa è stata piuttosto sofferta, conoscendo ogni centimetro di asfalto sapevo che avrei dovuto lottare come nella più ostica delle mie maratone. Sono partito da Villaverla deciso a non esagerare e fin da subito mi sono trovato insieme a Luca che faceva il mio stesso ritmo e la mia stessa lunghezza di gara. I primi 8 km erano in lieve ma costante salita dai 75 metri  di Villaverla ai 147 di Thiene. Fino al castello Colleoni di Thiene mai un attimo di respiro ed un ritmo assestato sui 3'50" al km. Il passaggio in centro è stato bello ma alle 9.30 del mattino c'era veramente pochissima gente, ho visto solo un paio di amici, peccato. Dopo la svolta a sinistra alla fine del corso siamo transitati sotto casa mia e ho avuto modo di salutare i miei genitori comodamente appostati al caldo dietro la finestra del salotto. Il tratto di via Colleoni dava una breve tregua con strada pianeggiante fino all'impegnativo sottopassaggio ferroviario dei Cappuccini, da li si usciva in campagna verso Marano Vicentino, un altro paio di cavalcavia e poi una piacevole discesetta fino al centro del paese.
Marano Vic. Foto C.Marcante
A Marano è stato veramente bello: la piazza era piena di gente e di bambini disposti lungo le strada a incitare i corridori. Complimenti ai Maranesi! L'uscita dal paese presentava un altro tratto abbastanza impegnativo fino alla rotonda che divideva le due gare. Salutati i compagni di corsa che proseguivano verso Schio, io e Luca abbiamo preso la direzione verso Malo. A quel punto ci siamo trovati da soli all'inseguimento del secondo in classifica che ci anticipava di cento metri mentre il primo era avanti di circa 4 minuti. Questo segmento di strada è stato tristissimo, un lungo rettilineo nel deserto più assoluto dove ci siamo leggermente scoraggiati e forse abbiamo perso un pò di ritmo, in quel frangente siamo stati agganciati da un altro concorrente, Fabio mentre gli altri erano abbastanza staccati. Io ero già abbastanza affaticato, comunque annotavo di essere passato al 15° km in 57' e qualche secondo. Fino a Malo la strada lasciava ancora tregua e la pendenza era anche leggermente a favore, forse l'unico momento.... Il passaggio nel centro di Malo non è stato niente di eccezionale, anche li come a Thiene c'era poca gente. All'uscita del paese eravamo al 21° km in 1h22' scarsi, gli ultimi 9 km  come da previsione sarebbero stati quelli più rognosi, tutti in leggera salita. In quel momento dopo un lungo inseguimento abbiamo raggiunto e superato il secondo in classifica, il quale purtroppo sostava fermo lungo la strada con problemi muscolari. Ci siamo messi d'impegno e fino al 25° km abbiamo tenuto una velocità intorno ai 4' al km, il passaggio a San Vito è stato anonimo, con un inutile zig-zag nelle vie del paese. Non ci restava che l'ultimo sforzo  ed infatti i km 26-27-28 sono stati i più impegnativi in assoluto e li abbiamo percorsi molto più lentamente sui 4'10"/km. L'entrata a Schio ci ha dato un pò di vigore (almeno a me) anche se in realtà il centro città che è molto bello non l'abbiamo neanche sfiorato visto che l'arrivo era posto nella gloriosa pista di atletica del centro CONI di via Riboli. Nell'ultimo chilometro e mezzo per un paio di volte ho provato ad aumentare il passo ma i miei compagni sembravano mastini e non mollavano l'osso anzi giustamente contrattaccavano. Ho dato veramente tutto e nei pressi dello stadio ho provato persino a scattare eliminandomi praticamente da solo dalla lotta per il secondo posto, infatti dopo pochi metri le gambe mi hanno abbandonato e sono stato letteralmente bruciato da Fabio e Luca che sono arrivati al traguardo molto più brillantemente di me rispettivamente 2° e 3° con il tempo di 1h58'28" e 31" dietro al vincitore Edgardo Confessa che ha chiuso solitario in 1h51'52", io sono arrivato 4° dopo una manciata di secondi. Bella gara dai mi sono quasi divertito, io non guardo tanto le classifiche perchè non vinco mai, piuttosto guardo il cronometro il quale considerando tutto mi ha soddisfatto, puntavo a stare sotto le 2 ore e così è stato, cosa per niente scontata oggi! Devo ammettere che all'arrivo ero parecchio stanco e nervoso, soprattutto per aver dovuto correre per quasi tutta la gara sempre in salita, il tutto è stato accentuato dall'aver trovato le docce gelide e un casino pazzesco negli spogliatoi. Ieri sfogliando il giornale di Vicenza ho letto che qualcuno ha detto che il percorso gara era bellissimo ma che però se il prossimo anno non invertiranno partenza e arrivo non parteciperà più, ecco ho pensato questo (anzi questa) mi ha letto nel pensiero, la pensava proprio come me quella ragazza. Il percorso era stupendo ma era da fare alla rovescia o in qualche altra maniera equilibrando di più i dislivelli. Se non cambia qualcosa, mi dispiace ma l'anno prossimo non ci sarò di sicuro neanche io. Sono consapevole che io e la mia opinione non contiamo niente ma siccome le gambe e la fatica sono le mie e per iscrivermi alle gare pago, una volta ogni tanto penso di avere il diritto di esprimere il mio pensiero qui sul mio blog. Mi è sembrato proprio di partecipare ad una gara dove chi ha disegnato il percorso, o non ha mai corso in vita sua, e non è il caso, oppure come ritengo io, ha fatto le cose in modo da assecondare in tutto e per tutto i vari amministratori locali, proprio quelli che non sanno neanche cosa vuol dire correre e sudare.

martedì 24 novembre 2015

I miei ultimi 6 mesi di 42 km

Madrid 2015
Se non mi ricordo male nell'ultimo post eravamo rimasti ad aprile nella settimana precedente la maratona di Madrid. Quindi nessuno sa com'è andata a finire? Direi abbastanza bene, il weekend è stato bello come al solito quando andiamo da quelle parti, peccato però che la domenica della maratona ci siano state delle condizioni meteo avverse, con pioggia e temperatura abbastanza bassa. Avendo già corso la Rock and Roll Madrid Marathon nel 2012 sapevo già che tipo di percorso aspettarmi, un tracciato ricco di saliscendi in certi punti anche impegnativi che rendono questa gara una delle più dure 42 km, se non la più dura, di quelle che ho disputato fin'ora, con un dislivello complessivo di circa +/- 350 metri. L'obiettivo minimo era quello di migliorare il 2h55'33",  ottenuto nel 2012 a seguito di una crisi abbastanza dura patita a partire dal 25° km, e possibilmente scendere sotto le 2h50'. La forma era buona, quindi le condizioni per farcela c'erano, unico problema dover correre per 42 km sotto un diluvio incessante. Già dopo pochi km mi sentivo i piedi inzuppati d'acqua e anche tutto il resto del corpo. Nonostante il maltempo i sostenitori lungo il percorso sono stati parecchi e i loro incitamenti hanno dato la giusta carica ai runners per lottare. Ho corso in modo abbastanza regolare gestendo bene lo sforzo, soprattutto all'inizio, per avere buone energie nel finale ed è andata secondo le previsioni, ho tagliato il traguardo in 2h49'19" concludendo 76° assoluto su quasi 12.000 classificati. E' stata abbastanza dura ma ovviamente sono arrivato in condizioni migliori e con  più soddisfazione rispetto a tre anni prima. Quella di Madrid rimane sempre una delle mie maratone preferite perchè a parte le difficoltà del percorso, che fanno parte del gioco, resta sempre una delle più belle città da visitare e lì l'atmosfera è sempre magica e festaiola. Se posso darvi un consiglio almeno una volta nella vostra carriera fatela e godetevela.
L'altimetria della Rock And Roll Madrid Marathon non lascia scampo agli indecisi
Gletschermarathon 2015 - uno spettacolo di maratona
La maratona successiva, terza dell'anno, l'ho corsa ai primi di luglio a Imst in Austria. 
Anche qui non era la prima volta che partecipavo e l'anno scorso approfittando dell'assenza di corridori di alto livello ero addirittura riuscito ad arrivare primo con il tempo di 2h36'50". Il percorso della Gletschermarathon si presta molto alle mie caratteristiche e quindi mi piace molto. Si parte dal ghiacciaio del Pitztal a quota 1600 metri e dopo un chilometro e mezzo di salita fino a 1750 metri si scende verso l'arrivo posto a fondo valle nel paese di Imst in Tirolo a quota 850 metri. Fino al 25° km si è sempre in una lieve discesa che permette di tenere un ritmo superiore a quando si corre in pianura, poi fino al traguardo le discese sono alternate da tratti in salita a volte anche impegnativi che possono provocare seri fastidi muscolari. A quel punto diventa assai difficile tenere un'andatura regolare e bisogna cercare di assecondare il mal di gambe.  Gli ultimi 2 km sono in salita e le gambe distrutte da tutti i chilometri in discesa sono veramente a pezzi. Alla fine ci sono circa 1000 metri di dislivello in discesa e 300 in salita, si direbbe un buon vantaggio in termini cronometrici ed in effetti per me equivalgono a circa 5 minuti di guadagno sul tempo finale rispetto ad una maratona normale. Quest'anno mi sarebbe piaciuto provare ad eguagliare il tempo del 2014 dove avevo corso in una giornata climaticamente perfetta con un bel fresco nella prima ora di gara e con un caldo sopportabile alla fine quando si arrivava alle quote più basse. Invece è stato molto più complicato perchè si è corso in condizioni di caldo estremo soprattutto da metà gara in poi (non so se vi ricordate il clima dei primi di luglio...). Già alla partenza alla base del ghiacciaio c'erano oltre 15° e mano a mano che si scendeva la temperatura si alzava fino ad arrivare ai ben oltre 30° dell'arrivo. Una faticaccia anche per uno come me che adora le temperature alte. 
Altimetria Gletschermarathon - non fatevi ingannare dalla discesa!
Alla fine sono stato fortunato anche in questa occasione dato che sono riuscito a vincere ancora sfruttando per la seconda volta dell'assenza dei top runner. Ho dovuto lottare con un altro atleta italiano fino a poco dopo il passaggio alla mezza e poi approfittando del suo calo mi sono potuto permettere di gestire lo sforzo godendomi anche qualche scorcio di panorama durante gli ultimi chilometri. Alla fine il tempo è stato di 2h40'47", un pò più alto del previsto, in parte anche a causa del caldo asfissiante di quella giornata. Anche i miei compagni di avventura se la sono cavata alla grande, quasi tutti piazzandosi sul podio di categoria e correndo sui livelli dei loro migliori risultati. Appuntamento al 2016 già fissato per la quarta partecipazione consecutiva.
L'arrivo presso l'Olympiastadium di Monaco
La quarta maratona dell'anno è stata quella di Monaco di Baviera l'11 ottobre. Anche li mi confrontavo con il tempo ottenuto lo scorso anno, un buon 2h42'00". Sono arrivato a Monaco dopo un periodo di allenamenti abbastanza positivi però senza aver mai svolto sessioni più lunghe di 25 km, un pò un rischio quando si vuole affrontare una maratona senza andare incontro a spiacevoli inconvenienti. Gli effetti si sono visti presto, infatti mi sono accorto di avere dei problemi già al passaggio della mezza che è stato un paio di minuti più alto del previsto, da lì in poi è stato un costante e continuo calo che si è accentuato negli ultimi 7/8 km dove mi sono sentito veramente molto affaticato. Tenendo duro e soffrendo ho chiuso in ogni caso con un buon 2h48'31" che mi è valso la 36esima posizione assoluta in classifica sugli oltre 5000 partecipanti. Al contrario dello scorso anno dove avevamo trovato una calda giornata soleggiata di inizio autunno, questa volta è stato piuttosto freddo e la leggera pioggerella che a momenti abbiamo incontrato lungo il percorso ha fatto si che ci fosse molta meno partecipazione di pubblico, un peccato perchè il mio ricordo relativo al 2014 era stato molto migliore.
L'arrivo della Verona Marathon 2015
La mia quinta maratona dell'anno l'ho corsa domenica scorsa 15 novembre a Verona. Dopo Monaco avevo giusto cinque settimane per provare a migliorare un pò. Dopo una prima settimana di recupero, nelle tre successive ci ho dato dentro con ripetute sui 1000, 2000 e 3000 e con chilometraggi sempre intorno ai 110/settimana; l'ultima settimana ovviamente è stata di scarico in avvicinamento alla gara. L'intento era quello di provare a stare sotto le 2h45' e le gambe che mai come in questo ultimo periodo sentivo apposto mi rendevano fiducioso. Il percorso non riesco ancora a giudicarlo, lo definirei ne lento e ne veloce, con diversi scavalcamenti dei ponti sull'Adige (almeno sei volte) nell'andirivieni tra il centro di Verona e la pista ciclabile lungo il fiume che si calcava due volte. Diciamo che come spettacolarità non è stato il massimo, in più i Veronesi con la loro apatia ci hanno messo del loro ignorando i corridori lungo tutto il tracciato. Sia chiaro non è una scusa, è solo una constatazione fatta confrontando la Verona Marathon con le ultime tre corse all'estero. Durante i primi chilometri mi sentivo sicuramente meglio dell'ultima volta a Monaco, forse però era solo una sensazione dato che il cronometro diceva che più o meno stavo correndo alla stessa velocità. In effetti il passaggio alla mezza in poco più di 1h21' era solo leggermente più veloce dell'ultima volta e le sensazioni provate verso la fine sono state abbastanza simili, forse solo leggermente minori. Ho tagliato il traguardo della mia 71esima maratona in 2h46'56". Per migliorare ormai forse è meglio puntare all'anno prossimo per il quale ho in serbo parecchie nuove sfide. Il 2015 in ogni caso non è ancora finito, anzi è ancora nel vivo. Il clou sarà per il 12 dicembre dove finalmente spero di poter correre la maratona di Lanzarote, proprio quella che non riuscii a fare lo scorso anno perchè venne cancellata a causa del mal tempo. Speriamo che questa volta sia migliore.

lunedì 20 aprile 2015

Vamos a Madrid - 2° tentativo:-)

MADRID 2012
Torno ad occuparmi del blog dopo molto, troppo, tempo. Eravamo rimasti a Treviso e all'infortunio che mi ero procurato dopo 21 km di corsa che però non mi aveva impedito di arrivare al traguardo. Dopo una settimana, visto il persistere del dolore (non fortissimo) e notando il versamento di sangue che era comparso nella parte bassa della coscia sinistra dietro al ginocchio, ho deciso di fare un'ecografia la quale ha evidenziato uno stiramento con piccolo strappo di circa 0,9 x 0,7 centimetri. Ho proseguito per un'altra settimana con le terapie a base di laser e tecar, interropendo ovviamente l'attività di corsa e dedicandomi unicamente a passeggiate serali di 1 ora, 1 ora e mezza. Ho ripreso a correre in maniera molto blanda dopo circa 17 giorni senza forzare per non compromettere un normale recupero. Nell'arco dei 15 giorni successivi sono passato gradualmente da una velocità di 6'00"/km al chilometro a quella consueta di 4'10-20"/km. Dopo l'infortunio del 1° Marzo, il primo allenamento impegnativo l'ho sostenuto il 31 Marzo con 8 variazioni da 1 km ad un ritmo medio di 3'55" al km con recuperi lenti da 300 metri. Le sensazioni sono state un pò contrastanti: contentezza perchè riuscivo a correre senza particolare dolore alla coscia e un pizzico di delusione per la fatica che provavo. Pensavo però che dopo un mese di quasi stop e non essendo io un gran fenomeno del running doveva essere una cosa più che normale. In questi momenti bisogna avere un pò di pazienza e puntare a guarire bene dall'infortunio, trattandosi tra l'altro di una ricaduta di quello avuto il 31 Dicembre che evidentemente non era stato curato bene. In questi casi quindi massima cautela. Il mese di aprile è iniziato con altri 2/3 buoni allenamenti, il giorno 2 e il 5 ho corso un paio di fartlek con variazioni 1'-2'-3' alternando andature sui 3'45"/km ad altrettante sui 4'00-10"/km, il giorno 8 ho corso 10 km in progressione in 38'45" (media 3'52"/km), faticoso ma soddisfacente, gli altri giorni sono andato sempre molto lentamente. Il 12 aprile, dopo quasi un mese e mezzo sono finalmente tornato alle gare alla Mezza Maratona dei Dogi: sono tornato a casa soddisfatto perchè ho tenuto un'andatura di 3'40"/km dall'inizio alla fine chiudendo in 1h17'35". Nei giorni successivi ho ripreso nuovamente con ritmi lenti dato che muscolarmente mi sentivo molto appesantito, come se avessi affrontato una maratona.
Eccoci con la bella medaglia della Madrid Marathon 2012
Ieri, il 19 aprile ho pensato di correre un'altra mezza maratona andando a Padova, l'ho finita in 1h18'44" un pò più lento della settimana scorsa ma spremendomi meno e cercando di risparmiare qualche energia in vista della maratona che andrò ad affrontare domenica prossima 26 Aprile a Madrid. Non so se sia la decisione migliore quella di lanciarsi così presto in un'altra maratona ma capitemi, dopo essere stato il 15 Marzo a Barcellona come spettatore, la voglia di tornare alla 42 km è troppo grande e quindi voglio provarci, tanto più dopo avere pianificato il viaggio a Madrid da lungo tempo. So che i pericoli sono in agguato: Madrid ha un tracciato bellissimo ma estremamente impegnativo e caratterizzato da continui saliscendi, quindi non proprio il massimo dal punto di vista muscolare per uno che è appena uscito da un infortunio, seppur lieve. Avendola già corsa e sofferta nel 2012 vi posso garantire che il percorso è più impegnativo di quello di NY che notoriamente non è uno dei più scorrevoli, il dislivello altimetrico si aggira sui 450 metri che per una maratona non è poco. L'ambiente però potrebbe fare la differenza, il clima favorevole e il grande pubblico presente potrebbero aiutarmi a colmare il gap del non perfetto allenamento. Ricordo bene la sofferenza patita nel 2012, dopo un buon passaggio in 1h21' alla mezza, verso il 25/26 km ho accusato una crisi e ho dovuto quasi fermarmi, fortunatamente in un modo o nell'altro sono riuscito ad arrivare al traguardo in 2h55'. Forse avevo sottovalutato il percorso tirando troppo nella prima parte e pagando pesantemente nel finale. Ecco, un piccolo vantaggio questa volta ce l'ho, sarò anche meno allenato però conosco meglio il percorso e le insidie che esso nasconde. In questo caso potrebbe essermi d'aiuto questa piccola esperienza, di sicuro partirò in maniera più tranquilla per tentare di avere migliori energie per il finale. Adesso mi aspetta una settimana di scarico, ci saranno solo allenamenti brevi e lenti; correndo due mezze in due settimane ho acquisito più fiducia capendo che nelle gambe c'è un discreto ritmo, si tratta solo di resistere fino alla fine e non so come reagirò in questa circostanza non avendo mai corso lunghi nell'ultimo periodo. Non ci resta quindi che aspettare il weekend e vedere come andrà a finire.

martedì 3 marzo 2015

Treviso Marathon in chiaro scuro

In gara con Claudia Gelsomino
Sarei anche contento della mia 7' Treviso Marathon corsa dall'inizio alla fine insieme a Claudia Gelsomino​ con l'intento di darle una mano a raggiungere il suo obiettivo cronometrico delle 2h44'. La giornata è stata splendida, buono il clima con temperatura fresca senza aria, bello il percorso diverso rispetto agli altri anni, sicuramente meno monotono e privo di quei lunghi rettilinei che lo caratterizzavano ma sempre veloce e ricco di sostegno da parte del pubblico. E' stata anche un' occasione per incontrare tanti amici, tutti intenti nel cercare la loro migliore prestazione. E invece purtroppo torno a casa con lo stesso problema che mi ha causato il ritiro alla Maratona di Calderara del 31 dicembre 2014. Una fitta improvvisa e inaspettata al bicipite femorale sinistro appena dopo il passaggio alla mezza ha offuscato la mia giornata che fin li stava procedendo senza alcun problema. Stavo correndo in modo regolare con tranquillità e senza spingere eccessivamente. Mi trovavo bene sul passo imposto da Claudia intorno ai 3'53" al km e non dovevo fare neanche particolari sforzi muscolari per tenerlo. A Calderara le condizioni erano diverse: faceva molto freddo e stavo correndo ad un ritmo più veloce che mi causava un grosso impegno muscolare, in una salita dopo un sotto passaggio ho spinto forte e ho sentito una fitta come una coltellata dietro la coscia sinistra, ho proceduto per altri 15 km ma poi il dolore era troppo forte e ho dovuto desistere e fermarmi. Ieri le condizioni erano decisamente diverse con un clima ideale per correre, un percorso piatto ed un'andatura più controllata, eppure appena dopo il tappeto del 21° km la fitta è stata tanto forte quanto inaspettata. Ho cercato di tenere duro ma per i 2/3 km successivi ho pensato che non avrei avuto chances di arrivare al traguardo. Il dolore era sempre presente, a volte si sentiva a volte quasi spariva, ho continuato cambiando un pò il modo di correre, estendendo il meno possibile la gamba sinistra riducendo la falcata e aumentando la frequenza. A qualcosa è servito perchè nei chilometri successivi è andata meglio e il dolore è stato quasi sempre a livelli sopportabili e dopo il 30° km ho pensato che in un modo o nell'altro sarei arrivato al traguardo. Alla fine ce l'ho fatta però adesso mi ritrovo con un bel fastidio alla gamba e dovrò cercare di correre ai ripari in fretta perchè la maratona di Barcellona è dietro l'angolo (15 marzo) ed è quello il mio vero obiettivo del mese di Marzo. Sono speranzoso di recuperare in fretta vedendo com'è andata l'altra volta. Con 2/3 sedute di laser e qualche giorno di camminate al posto della corsa il dolore era già quasi sparito e dopo una settimana ero tornato al 100%. Questa settimana sarà decisiva, vedremo....
Foto ricordo alla fine della Treviso Marathon 2015
La gara non è andata come speravamo, dopo i passaggi come da previsione in 38'50" al 10° km, 1h17'45" al 20° km e 1h22'05" alla mezza, sino al 27/28 km è proseguito tutto bene, poi però verso il 30° km Claudia ha subito un lieve calo causato dall'indurimento delle gambe che l'ha portata a chiudere in 2h47'04" in seconda posizione assoluta femminile. Diciamo che non era proprio soddisfatta ma a mio avviso rimane pur sempre un'ottima prestazione e un podio in una maratona così importante va sempre apprezzato. Stiamo già pensando di riprovarci ancora in novembre magari a Verona o a Ravenna, di sicuro l'obiettivo delle 2h44' è alla sua portata e penso proprio che ce la farà. Io invece al momento mi concentro sul recupero in vista di Barcellona. Il mio under 2h40' è li vicino e alla portata di mano, devo solo puntare a recuperare il prima possibile e trovare una giornata fortunata. Il 15 marzo è dietro l'angolo, lo stato di forma sarebbe ottimo, speriamo solo che non venga vanificato da questo nuovo inaspettato guaio muscolare.

mercoledì 18 febbraio 2015

Treviso si avvicina, ma a che punto siamo?

Treviso marathon 2013 - Ricordando Simone Grassi
Anche quest'anno ho deciso di iscrivermi alla Treviso Marathon, sarà la mia settima partecipazione dopo quelle avvenute tra il 2006 e il 2013. Dall'anno scorso rispetto alle altre edizioni il percorso è cambiato e la partenza non avverrà più da Vittorio Veneto ma da Conegliano, 10 km più a Sud e nella prima parte si passerà su strade diverse transitando per i centri abitati di Susegana, Ponte della Priula (dove una volta c'era il passaggio alla mezza maratona), Nervesa della Battaglia, Arcade, Povegliano, Villorba per poi ricollegarsi con il vecchio percorso fino all'arrivo in centro a Treviso. Dal punto di vista cronometrico la mia migliore prestazione l'ho ottenuta nel 2008 con un 2h35'58" ma anche nel 2007 e 2010 non ero andato male correndo in 2h36'. Nella mia ultima presenza nel 2013 ho chiuso in 2h44'24", tempo che più o meno vorrei eguagliare anche quest'anno per poi tentare di fare un pò meglio avvicinandomi più possibile alle 2h40' due settimane dopo a Barcellona. Ovviamente questo è il mio obiettivo, poi però bisogna vedere se riuscirò a farcela. Gli allenamenti dell'ultimo mese e mezzo sono andati abbastanza bene e come proiezione maratona se tutto procederà per il verso giusto siamo li. Domenica a Verona ho corso la mezza maratona chiudendola in 1h18'33", non è stata una grandissima soddisfazione perchè sinceramente pensavo di essere leggermente più veloce. Il mio obiettivo era intorno all'ora e 16/17' ma fin dall'inizio non mi sono sentito a mio agio e ho patito troppo il percorso caratterizzato da diversi saliscendi (nulla di clamoroso) che hanno provato le mie gambe. Spero sia stato solo a causa dei molti chilometri corsi da inizio dell'anno che forse mi hanno causato un eccesso di pesantezza. In questi ultimi 10 giorni dovrò sicuramente cercare di rimediare facendo allenamenti più leggeri e brevi in modo da recuperare la brillantezza perduta. Sono molto carico e non vedo l'ora che inizi la stagione delle maratone, le uniche gare che veramente contano per me!!!

martedì 27 gennaio 2015

Nuovo anno, nuovi obiettivi

Maratona di Reggio 2014: il trio Rigo-Maggi-Pergher
Il 2015 è arrivato da un pò e ormai siamo già a fine gennaio. Dopo l'ultimo post di novembre relativo alla maratona di Dublino ho continuato a seguire la rotta che prediligo, ovvero partecipare a gare lunghe, cimentandomi in un altro paio di maratone. Il 2h40'38" di Dublino mi aveva soddisfatto ma prima di fine anno come obiettivo avevo ancora una/due gare dove speravo di fare meglio. A metà novembre c'era la Mezza dei 6 Comuni, la gara di casa con partenza da Marano Vicentino e arrivo a Malo con passaggio a Thiene: fisicamente avevo recuperato quasi al 100% e me la sono cavata con un 1h17'34" corso con un ritmo regolare e classificandomi 1° della categoria SM45, approfittando della mancanza di gente forte... Il vero obiettivo di novembre era puntato per il 29 alla Lanzarote marathon. Sono partito per le isole Canarie con tutti i buoni propositi e supportato da una buona forma ma purtroppo a causa di un meteo impossibile, con pioggia e vento ad oltre 100 km/h, la maratona e tutte le altre attività sportive nelle isole sono state annullate. E' stata una grossa delusione e spero di avere l'occasione di rifarmi quest'anno il 12 dicembre quando verrà disputata la prossima edizione. Nei giorni di permanenza ho avuto modo di studiare bene il percorso che non mi è sembrato affatto facile per via dei continui saliscendi da cui è caratterizzato. Tornato a casa e smaltita la delusione per non aver corso a Lanzarote ho pensato di riprovarci subito iscrivendomi alla maratona di Reggio Emilia del 14 dicembre. Anche in quell'occasione non sono stato fortunato visto che nei giorni precedenti alla gara, mercoledì giovedì e venerdì, sono dovuto rimanere a letto con febbre, mal di gola e forte raffreddore. La domenica ho deciso di correre anche se ovviamente non mi sentivo al massimo. Ho cercato di non strafare tenendo un'andatura controllata con passaggio alla mezza in 1h24' impegnandomi di più nella seconda con tempo finale di 2h46'56", il massimo che potevo portare a casa in una giornata simile, mi sono anche divertito correndo ampi tratti della gara insieme ai miei amici Maggi e Pergher. Il 26 dicembre c'è stata la Stragiaxà, la classica gara post-natalizia di circa 10 km che si disputa qui a Thiene su un percorso ricco di curve e tratti sterrati, è andata bene e mi sono classificato 4° correndo ad un ritmo di poco superiore ai 3'30"/km. Per chiudere l'anno in bellezza come nel 2013 ho pensato di partecipare ad un'ultima maratona a Calderara di Reno (BO). Stato di forma buono, giornata tipicamente invernale con nebbia e nevischio e temperatura di 0° gradi, non certo l'ideale per correre (almeno per uno come me che odia il freddo). Mi sono vestito nel modo adeguato, ben coperto nella parte alta, sbagliando forse solo i tipo di pantaloni, usando quelli corti al posto dei ciclisti che avrebbero tenuto più al caldo i muscoli delle delle gambe che con l'aria fredda tendevano a raffreddarsi. Sono partito ad un buon ritmo rimanendo comodamente nel gruppetto dei primi. Fino al 9° km tutto tranquillo poi in un leggero tratto in salita all'uscita di un sottopassaggio avviene quello che non ti aspetti: una fitta improvvisa al bicipite femorale sinistro. Subito sembrava una cosa di poco conto ma con il passare dei chilometri il dolore aumentava sempre di più, ho resistito anche troppo, prima diminuendo la velocità, poi fermandomi definitivamente al 26 km. E' stato il primo ritiro in una maratona dopo averne concluse 66 sempre in meno di 3 ore, una pessima giornata! Fortunatamente l'infortunio non è stato grave, si è trattato solo di una semplice contrattura risolta in una settimana con un paio di sedute di laser. Nei giorni immediatamente successivi essendo impossibilitato a correre ne ho approfittato per fare delle belle camminate in montagna che mi hanno aiutato a ristabilirmi velocemente. Venendo ai giorni nostri, la prima gara dell'anno l'ho corsa il 18 gennaio alla Race Colors di Creazzo, 12 km su un percorso collinare parecchio impegnativo grazie ai molti saliscendi. Gli allenamenti in questi giorni stanno andando piuttosto bene: riesco a correre quotidianamente con regolarità inserendo nei sabati o domeniche anche qualche uscita in bicicletta, sento che mi fa bene quando riesco a non cadere:-(. Durante la settimana cerco di inserire sempre uno o due sedute di qualità come ripetute in salita o in piano oppure progressioni o fartlek: nella settimana scorsa ho svolto un buon 5x2000 a ritmo di circa 3'40"/km con gli ultimi due 2000 in progressione e recuperi di 600 metri, un lavoro duro ma redditizio. La prossima gara sarà la mezza di Verona in programma il 15 febbraio ma il vero primo obiettivo del 2015 sarà il mese successivo alla maratona di Barcellona. Prima però correrò alla Treviso marathon cercando di aiutare una mia amica a scendere sotto il muro delle 2h45', sarà sicuramente impegnativo ma ce la metterò tutta. I risultati degli ultimi allenamenti dicono che sono sulla buona strada, spero solo di non avere problemi fisici. Al momento cerco di seguire un programma di allenamento sulla falsariga di quelli che osservavo qualche anno fa; gennaio sta andando come desideravo, speriamo arrivino presto febbraio e marzo con le loro prime gare e con delle temperature un pò più agevoli per me.

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